Sateco nasce nel 1983, subito dopo la privatizzazione del settore controlli e certificazioni degli impianti di risalita e a fune. Fino a inizio anni ’80, i controlli potevano essere eseguiti solo da enti pubblici, come i Politecnici. Da questo ambiente scientifico provengono i primi soci Sateco.
Fondata da Fulvio Rossi e Giancarlo Berruti, Sateco fin dall’inizio pone basi solide:
precisione degli interventi, conoscenza del territorio, tempestività nella produzione delle certificazioni, tre caratteristiche che portano a un rapido consolidamento della società.
La prima fase della storia di Sateco è avvenuta in mondo semplice: quello in cui da una parte esistevano le funi degli impianti da controllare e dall’altra le competenze e gli strumenti per verificarle e certificarle.
Un mondo semplice
1983
Il consolidamento
1990
A questa prima fase fa subito seguito la seconda, quella dell’affermazione e riconoscimento.
Torino, dove Sateco ha sede, è una città prossima a molti e importanti complessi sciistici, sia del Piemonte che della Valle d’Aosta. In pochi anni Sateco viene chiamata a eseguire controlli sugli impianti più popolari delle due Regioni, diventando così il punto di riferimento dei controlli non distruttivi e magneto induttivi di tutto il territorio.
A partire dal 1985 vengono introdotti i controlli non distruttivi sugli impianti di risalita, ovvero sui componenti meccanici oltre che sulle funi.
Per poter prendere in carico la totalità di questi impianti, che trasportano migliaia di persone a stagione, Sateco sviluppa un’ulteriore capacità distintiva: la versatilità delle squadre di lavoro che intervengono rapidamente, si spostano agilmente nei diversi siti, i tecnici maturano competenze trasversali.
A fine anni ’90 Alessandro Rossi, che già nella fase di consolidamento dell’azienda aveva affiancato il papà, diventa titolare di Sateco e intuisce che per poter far crescere ulteriormente l’attività è necessario investire, sia in personale specializzato che in nuova tecnologia.
Inizia in questi anni il processo di ricerca e sviluppo che Sateco continua a percorrere oggi.
In questa terza fase si iniziano a delineare i nuovi obiettivi per lo sviluppo, fra ricerca tecnologica e apertura a nuovi mercati.
Sateco sperimenta e costruisce nuovi strumenti per poter eseguire i controlli non distruttivi.
Gli investimenti
1999
I nuovi mercati
2000
L’arrivo del nuovo millennio proietta Sateco verso il mercato estero. I controlli si estendono a diverse tipologie di impianti a fune, non solo a quelli di risalita.
I primi lavori vengono svolti ancora in Europa, dalla Svizzera alla Turchia, passando per Francia, Spagna, Portogallo, Grecia.
Le squadre di lavoro iniziano a specializzarsi sui controlli degli impianti industriali e si perde il conto del numero di chilometri che separano gli uffici di Torino dal resto del mondo: Brasile, Etiopia, Malesia.
A oggi sono più di 3.000 gli impianti verificati, 40.000 le funi controllate in situ senza smontaggio e più di 35.000 le morse di impianti di agganciamento verificate.